Taxi che allunga il percorso? Come evitare fregature

Quando sono fuori dalla mia città per lavoro, mi capita spesso di prendere i taxi. Li trovo comodi (anche se purtroppo costosi) e poi i tassisti sono generalmente persone simpatiche, che mi forniscono spesso informazioni utili.

Però di recente ho saputo di tassisti – in importanti città italiane ed estere – che allungano l’itinerario o fanno giri assurdi per fregare i clienti e far spendere più soldi.

Immagino e spero che siano pochi, non ho esperienza diretta, ma sembra ci siano furbetti anche in questo settore.

C’è un modo, ormai da anni, per proteggerci da questo problema…

Quasi tutti abbiamo uno smartphone (o un tablet) dotato di navigatore: ad esempio, Google Maps è preinstallato sulla maggioranza dei dispositivi mobili.

È possibile usare Maps su iPhone, oppure Waze: è un’applicazione gratuita realizzata da un’azienda israeliana, acquisita da Google nel 2013 per 1,1 miliardi di dollari.

A questo punto, quando sali su un taxi imposta l’itinerario e segui il percorso che fa il tassista. Se vedi qualcosa che non quadra, lo puoi fare notare – gentilmente – al furbetto di turno. Io ormai faccio sempre così, non si sa mai.

Ovviamente puoi sfruttare queste applicazioni non solo per controllare se il tuo taxi sta percorrendo la strada più breve, ma anche per valutare i tempi effettivi di percorrenza: hai fatto caso che Google Maps, ad esempio, ti indica il traffico in tempo reale?

Hai da raccontare una tua esperienza? Lascia un commento a questa #digitaltips.


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